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Resistenza
vana Cittadino al di sotto di ogni sospetto La
disamina delle ricevute dei ristoranti del sindaco Marino, pagati con la
carta di credito del Comune, e messe in questione da parte di diversi
soggetti coinvolti, sono la conclusione poco degna di una vicenda ingloriosa
prolungatasi fin troppo a lungo. La sola relazione prefettizia del settembre
scorso sarebbe stata sufficiente a consigliare al sindaco di lasciare
l’incarico per uscire di scena ancora in un modo decoroso. Abbiamo invece
assistito all’indegna pantomima di Philadelphia, dove ci si è spinti persino
a rimproverare il pontefice, un capo di Stato straniero, oltre che un padre
della spiritualità, per poi finire alle miserevole vicenda
dei pranzi. La presenza di Marino in Campidoglio non era più una questione di
credibilità, ma una vera e propria questione morale. Il sindaco che vorrebbe
rimettere di tasca propria ventimila euro di ristoranti, dà la misura
dell’incoscienza del personaggio. Quali che potranno essere gli effetti delle
dimissioni del sindaco della Capitale, sarà bene che ci si prepari tutti a
fronteggiarle, perché nulla potrebbe essere peggio di una situazione come
l’attuale, dove si rincorrono risposte sull’operato di un pubblico
amministratore fra ristoranti e biscottifici. La situazione in cui versa Roma, 8 ottobre 2015 |
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